Ricerca idrocarburi in mare

Da parte di diverse società, sono state presentante ai competenti ministeri istanze per il rilascio di permessi per la ricerca di idrocarburi nel Mar Mediterraneo lungo le coste italiane. Nello specifico, il mar Adriatico e le coste pugliesi e salentine sono direttamente interessate da: ISTANZA DI PERMESSO DI RICERCA PER IDROCARBURI, avanzata dalla società “Northern Petroleum Plc”, di cui ai codici identificativi d71 F.R.-.NP e d72 F.R.-.NP, lungo tutta la costa della provincia di Lecce, nonché ISTANZA DI PERMESSO DI RICERCA PER IDROCARBURI, avanzata dalla società “Spectrum Geo Ltd”, di cui al codice identificativo D1 F P-S P, lungo tutta la costiera Adriatica da Rimini a Santa Maria di Leuca, passando per Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, per 30 mila chilometri quadrati di estensione.

Le parti richiedenti intendono eseguire dette ricerche ad una distanza di appena 25 chilometri dalla riva. Data la scarsa distanza dal litorale, le forti correnti marine presenti nel Canale d’Otranto farebbero giungere sulle coste qualunque sostanza nociva ed inquinante, ovvero non solo petrolio, ma anche i diversi prodotti chimici utilizzati, gli oli lubrificanti, nonchè i fanghi di lavorazione, nel giro di pochissimo tempo. Non solo la costa, ma nella sua interezza il delicato habitat marino subirebbero gravi conseguenze per via delle molteplici strutture da realizzarsi a terra ed in mare, come tubature e stazioni di pompaggio per le petroliere, il cui traffico ne risulterebbe necessariamente incrementato.

Nel pieno convincimento che lo sviluppo sostenibile si ottiene attraverso le fonti energetiche rinnovabili e che il mare e la costa salentina devono essere salvaguardati perchè fonte di ricchezza diffusa per la loro innata qualità naturalistica e vocazione turistica, Legambiente esprime la propria contrarietà all'esecuzione di tali ricerche.

Invita pertanto gli Enti, le Associazioni e tutti i cittadini a menifestare il prioprio dissenso inviando al Ministero per lo Sviluppo Economico, al Ministero dell'Ambiente ed al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a mezzo raccomandata o per posta elettronica certificata, le proprie osservazioni in proposito, delle quali le Autorità dovranno a norma di Legge tener conto.

A tal fine mette a disposizione un modello di osservazioni, per chiunque lo volesse utilizzare o semplicemente per analizzare le varie problematiche evidenziate.

Mette altresì a disposizione la propria casella di posta elettronica certificata per l'invio delle stesse. Chiunque non disponga di una propria casella di posta elettronica certificata potrà inviare le proprie osservazioni, debitamente compilate con i propri dati e con gli estremi di un documento di identità all'indirizzo e-mail capoleuca@capoleucambiente.it e Legambiente provvederà ad inoltrarle ai Ministeri.

La questione è di grande importanza e richiede la massima partecipazione!

MODELLO OSSERVAZIONI