Leuca: Goletta Verde, 14-15 luglio 2009

Santa Maria di Leuca, 15 luglio 2009 - comunicato stampa

Goletta Verde di Legambiente a Santa Maria di Leuca

Mare Monstrum Salento 2009
Sotto il peso del cemento
Punta Saponara (LE) e Apano (BR) i casi emblematici del Salento

Legambiente: “Basta cemento, difendiamo la costa e il litorale salentino”

Puglia quinta in Italia
per abusivismo edilizio sul demanio marittimo:
380 infrazioni, 489 denunce e 202 sequestri



Il cemento continua a minacciare le coste più belle del Salento. E’ questo il quadro fortemente negativo che emerge dal dossier di Legambiente, Mare Monstrum 2009, realizzato in collaborazione con le forze dell’ordine. Con 380 infrazioni accertate, 489 persone denunciate e 202 sequestri effettuati, la regione Puglia ottiene un pesante quinto posto nella classifica delle regioni per abusivismo sul demanio marittimo e la piaga non risparmia le coste Salentine.

La sezione salentina del dossier Mare Monstrum 2009 di Legambiente è stata presentata questa mattina in conferenza stampa a bordo della Goletta Verde, ormeggiata al porto turistico di Marina di Leuca alla presenza di Rossella Muroni, direttrice generale Legambiente, Maurizio Manna, segreteria regionale Legambiente Puglia, Valerio Ferilli, circolo Legambiente Capo di Leuca, Magda Terrevoli, assessore regionale al Turismo, Mauro Spagnoletta, Amministratore unico Pura Depurazione Sr.

L’industria del cemento non ha risparmiato la zona del salento, che anzi vive le criticità più forti di tutta la regione: l’albergo di Punta Saponara (LE) e il villaggio “Acque Chiare” ad Apano (BR) i casi emblematici di operazioni scriteriate e insostenibili da un punto di vista ambientale e di logiche lontanissime dalla tutela e dalla valorizzazione del territorio.

Recentemente il Comune di Porto Cesareo ha autorizzato la costruzione a 7 metri dalla battigia di un albergo a Punta Saponara, in località Torre Lapillo, sul perimetro dell’Area naturale protetta. Una concessione che in deroga al Piano regolatore vigente ha concesso di costruire 3,8 metri cubi su un metro quadrato, violando così i volumi tecnici ordinari regolati dall’indice di fabbricabilità in vigore in zona B4, che sono di un metro cubo su metro quadrato. In poche parole, anziché far costruire 700 metri cubi ne hanno autorizzati la bellezza di 2.770. L’albergo in corso d’opera non è servito da una strada pubblica, in quanto quella esistente è semplicemente sabbia battuta dal passaggio abusivo dei veicoli, e, tra l’altro, ricade nell’Area marina protetta e nell’Area naturale protetta, aree interdette al traffico veicolare.

Gravissima, inoltre, la vicenda del villaggio “Acque chiare”, 227 villette sequestrate il 28 maggio 2008 dalla Guardia di finanza con l’accusa di lottizzazione abusiva, falso e corruzione. Il 9 giugno scorso il giudice Eva Toscani ha ammesso, su istanza dei proprietari, la citazione come responsabili civili del Comune di Brindisi, della Regione Puglia e del Ministero dell’Ambiente per sospetto di amministrazione infedele e omesso controllo. In sostanza gli avvocati difensori dei proprietari sono riusciti a far passare la linea seconda la quale gli enti citati non avrebbero vigilato a sufficienza affinché non fossero compiute irregolarità nella costruzione e nella vendita delle abitazioni. Resta adesso da vedere come proseguirà il processo in un storia che lo scorso anno ha conquistato le prime pagine dei giornali, non solo di quelli locali.

Continua a far discutere, inoltre, il progetto che prevede la costruzione di uno stabilimento balneare sulle sorgenti di acque dolci in località Torre Vado. Questione che ha coinvolto fortemente i cittadini che, da circa due settimane, organizzati in un comitato spontaneo, presidiano l’area 24 ore su 24 per manifestare il loro dissenso.

Non mancano criticità anche nel comune di Salve. Legambiente segnala un aumento costante di concessioni demaniali e commerciali con la seguente privatizzazione di buona parte del litorale e del retro duna con il controllo dell’accesso al mare dalla litoranea mediante strade private e parcheggi privati. Il numero cresce a rimo di 3-4 concessioni l’anno.

Molta preoccupazione desta anche la proposta progettuale della costruzione di una nuova basilica in Santa Maria di Leuca, alle spalle di quella storica esistente, considerata inadeguata a ricevere il flusso di pellegrini. L’area sulla quale è prevista la costruzione (7200 metri quadrati) ricade in zona Sic (sito di interesse comunitario) e nel perimetro del parco regionale “Costa Otranto – Santa Maria di Leuca – Bosco Tricase” creando un notevole impatto ambientale su Punta Meliso.

Porti turistici abusivi: un giro d’affari che anche in Puglia rischia di divorare le spiagge immolandole alle logiche della cementificazione selvaggia: oltre la realizzazione del porto turistico a Manfredonia, ancora fermo in attesa del contributo statale, comporterebbe una colata di cemento su circa 8.000 metri di costa, lascia senza parole la scelta di progettare un porto turistico a Porto Cesareo, che andrebbe ad interessare la penisola della “Strea”, una delle più importanti località marine del Mediterraneo, fondamentale per il “ripopolamento e il reclutamento ittico”.

“E’ ora di dire basta un volta per tutte non solo alle attività criminali che continuano a distruggere le nostre coste, ma anche a quegli interventi, legali sulla carta, ma altrettanto insostenibili da un punto di vista dello sviluppo economico e delle sostenibilità ambientale – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale Legambiente - Bisogna sconfiggere le illegalità e cambiare direzione, puntando ad una vera valorizzazione del territorio non solo da un punto di vista ambientale, ma anche in termini socio economici. Come ogni anno Goletta Verde continua le sue battaglie contro le politiche di predazione del territorio che sfregiano luoghi ricchi di storia e bellezza. Bisogna uscire dalla logica del cemento e puntare sulla valorizzazione dei tesori ambientali e culturali che fanno del Salento uno dei luoghi più suggestivi d’Italia. Legalità e rispetto del territorio, sono queste i valori che possono invertire una rotta che non sta portando molto lontano. Qualità paesaggistica e non business del cemento selvaggio”

“E’ inammissibile che un territorio di grande valore ambientale debba subire questi scempi – dichiara Maurizio Manna, segreteria regionale Legambiente Puglia - Come Legambiente, non possiamo accettare il forte contrasto tra le bellezze naturali e gli abusi che vengono perpetrati sulle coste e per questo auspichiamo che l’operazione che ha portato all’abbattimento di alcuni manufatti in Puglia sia soltanto l’inizio di una serie di interventi che siano in grado di restituire al Salento un territorio in cui tutela e valorizzazione devono essere le chiavi per un turismo che sia davvero sostenibile”

LE CRITICITA’ DEL MARE PUGLIESE

PROVINCIA COMUNE LOCALITÀ PUNTO DI PRELIEVO GIUDIZIO
Foggia - Margherita di Savoia - Foce Ofanto :-( :-(
Foggia - Manfredonia Villaggio residenziale - Fiume Candelaro :-( :-(
Foggia - Ischitella - Foce Varano Lungomare :-(
Foggia - Torre Mozza Torre fortore - Foce Fortore :-( :-(
Brindisi - San Vito dei Normanni - Torre Guaceto Foce Canale Reale :-( :-(
Lecce - Otranto - Baia di Otranto - Foce canale dell’Idro :-( :-(
Lecce - Santa Maria di Leuca - Marina di Leuca - stabilimento balneare :-(
Taranto - Palagiano - Foce Lama di Lenne :-( :-(
Taranto - San Pietro in Bevagna - Foce Chidro :-( :-(

LEGENDA
" :-( " INQUINATO = Coliformi fecali e/o Streptococchi fecali maggiore di 100 ufc/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 500 ufc/100ml
" :-( :-( " FORTEMENTE INQUINATO = Coliformi fecali e/o Streptococchi fecali maggiore di 500 ufc/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 ufc/100ml


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